Il mercato estivo 2020 ha alzato il livello qualitativo dell’Udinese: un aspetto sul quale tutti concordano tranne la classifica, che vede la squadra bianconera al penultimo posto con sei sconfitte e una sola vittoria. Un anno fa, dopo sette giornate, il gruppo bianconero aveva racimolato 7 punti e Tudor era già in odor di esonero, ufficializzato solo tre partite dopo.
Viene naturale, quindi, un confronto con la situazione della squadra a questo punto dello scorso anno, anche se va ricordato che allora il campionato era decisamente più’ ‘regolare’ di quanto lo sia oggi, con gare rinviate o squadre costrette a scendere in campo senza giocatori fondamentali a causa della pandemia. Un problema, questo, che per ora non ha danneggiato la squadra di Gotti, ufficialmente l’unica della serie A a non aver registrato casi di contagi tra i giocatori. Anzi, la squadra friulana avrebbe dovuto trarre vantaggio dalle indisponibilità causate dal Covid riscontrate spesso tra gli avversari.
Non è stato così perché comunque il gruppo bianconero deve fare i conti, come tutti, con un livello di preparazione individuale non omogeno a causa degli effetti ‘collaterali’ del Covid che hanno inciso sull’organizzazione degli allenamenti. Visti i risultati, Gotti è stato in discussione nella scorsa settimana, ma il pareggio di Reggio Emilia gli ha giustamente salvato la panchina e ora deve concentrarsi sul sistema migliore per ottenere il massimo dai giocatori che la società gli ha messo a disposizione.
In particolare, a fare la differenza dovrebbero essere i tre prestiti arrivati dal Watford per rinvigorire il reparto offensivo. Finora il migliore dei tre si è rivelato Pussetto, autore di un gol e un assist in 4 presenze. L’argentino ha messo in campo tutta la voglia di rifarsi dopo l’esperienza negativa londinese ed è intenzionato a dare finalmente l’attesa svolta alla sua carriera, con un occhio alla Nazionale. Nazionale che grazie alla continuità d’impiego all’Udinese ha riconquistato Pereyra, che pur confermando le qualità che già si conoscevano, a Reggio Emilia non è piaciuto. E’ stato il primo dei tre ex gialloneri ad arrivare a Udine, Gotti lo ha schierato da subito titolare, ma ha bisogno di trovare quell’equilibrio che sta cercando anche la squadra. Chiede pazienza anche Deulofeu, colpo estivo che ha cercato di bruciare le tappe del ritorno in campo dopo l’intervento al crociato ma che deve ancora lavorare sulla condizione.
Va invece già un pochino meglio ai giocatori che nell’ambito della sinergia tra i due club dei Pozzo hanno fatto il cammino inverso. In particolare Sema, che con Fofana è il titolare dell’Udinese che più manca in questa stagione in Friuli, si sta confermando su alti livelli, con Ivic che lo ha schierato sempre titolare dalla prima partita e che è stato gratificato finora con 4 assist in 11 gare. Ekong ha all’attivo cinque gare da titolare e un gol. Perica ha un rendimento altissimo, al netto di squalifiche (3 giornate prese tutte in un colpo) e infortuni: in due apparizioni per un totale di 114 minuti ha segnato un gol. Sierralta incassa la stima dell’allenatore che però, finora, non lo ha mai schierato in Championship e gli ha riservato due gare intere in EFL Cup.
Di tutt’altro stampo l’esperienza che sta vivendo al Lens Seko Fofana: il francese, grande cessione estiva, da quando è arrivato nella sua nuova squadra, ha patito problematiche fisiche che gli hanno concesso finora di scendere in campo solamente in due occasioni, per 27 minuti ciascuna. Rientrato l’allarme Covid, che aveva colpito 11 giocatori della squadra costringendo al rinvio della gara con il Nantes, adesso Fofana spera di poter davvero iniziare la sua avventura con la maglia del Lens. Dopo la sosta si potrà realisticamente avere un quadro del ‘peso’ dei nuovi arrivi e del vuoto lasciato da coloro che sono partiti.
Tornando alla sinergia Udine-Londra, per ora, e sottolineiamo per ora, il bilancio fa sorridere il Watford.
