ALTA BADIA. Neanche il tempo di posare i calici per il successo nella libera gardenese di ieri, che per Marco Odermatt è di nuovo festa: Il fuoriclasse elvetico si aggiudica, infatti, anche il gigante sulla Gran Risa. Ed è la quinta volta (che va ad aggiungersi a quelle del 2021, del 2022 e alla doppietta dello scorso anno): a meno uno dal sestetto di vittorie consecutive tra le porte larghe timbrate (dal 2013 al 2018) da Hirscher nella cattedrale laica dello sci. Odermatt sale cosi a quota 41, una stella in più rispetto a Pirmin Zurbriggen, l’altra leggenda elvetica di questo sport. “Soltanto” terzo, in una prima manche appannaggio del croato Zubcic (scivolato poi al quarto posto), il dominatore di Coppa del Mondo ha spazzato via tutti nella seconda, rifilando 85 centesimi al francese Anguenot e 88 al norvegese Steen Olsen. E’ invece precipitato dalla quarta alla nona piazza Kristoffersen.
ALEX L’ARIETE. Ventiquattresimo al termine della prima prova, Alex Vinatzer si è reso protagonista di una fantastica rimonta chiudendo ottavo, a 1’94” da Odermatt.
“Dopo la prima prova ero infuriato e mi sono detto che avrei dovuto tirare fuori quelle due… “cosette” che sono quaggiù – esordisce l’azzurro – ero stato troppo timoroso quasi fossi ad un corso maestri. Quindi ho provato ad attaccare, fatto la top ten e sono contento: E’ stato poi bello rimanere seduto per tanto tempo, in casa, nel leaders corner”
Hai dimostrato di poter stare con i primi, sia in gigante che in slalom.
“Alla fine sta a me partire con l’ atteggiamento giusto: siamo qui per cercare di vincere. Partecipare non è quello che vogliamo. Nelle ultime tre settimane, però, avevo un solo allenamento nelle gambe: qualcosa si è visto ma c’è ancora lavoro da fare.”
Un po’ di pressione, “giocando in casa”?
“Nella prima manche ho sciato pulito, senza commettere grandi errori ma, con questa pista, bisogna spingere e fare velocità da cima a fondo. Mi manca ancora un po’ la lettura in gigante: ed anche se siamo comunque alla seconda stagione, i tempi si possono fare.”
Già a Solden erano arrivati buoni segnali.
“Ho fatto un bel passo avanti: nei primi quattro giganti ho messo assieme due top ten ed anche se le gli altri non sono andati troppo bene, ho visto che ci sono”
Il prossimo sarà Adelboden, altro tempio dello sci.
“Lì bisognerà soltanto attaccare e, dopo Natale, metterselo subito in testa per poter sciare come si deve.”
Domani appuntamento con lo slalom.
“E’ bello avere un’altra occasione davanti ai tuoi tifosi: vedremo anche quanto nevicherà e come sarà la pista. Oggi “sbaticchiava”, ma si può fare. A parte le prime tre porte ripide, sarà una gara facile: servirà, quindi, spingere al massimo”
Un tuo giudizio su Odermatt?
”Si pensava avesse qualche problema, e invece…Fa le cose giuste al momento giusto, con intensità assurda: dobbiamo analizzarlo, cercare di essergli accanto, stargli vicino e, se dovesse sbagliare, provare a cogliere l’occasione.”
Tu e De Aliprandini state provando a trainare la squadra.
“Conforta sapere che siamo in due a poter spingere, stimolandoci a vicenda anche in allenamento: spero che andremo in crescendo.”
GLI ALTRI. Tredicesimo, appunto, Luca de Aliprandini (14mo al mattino): il trentino ha attacco praticamente sempre, ma non è bastato per prendersi la quarta top ten di fila. Non si sono infine qualificati per la race pomeridiana Zingerle e Talacci mentre sono usciti prematuramente sia Borsotti che Della Vite.
GRAN FINALE. Domani (ore 10 la prima manche, alle 13.30 la seconda) andrà in onda lo slalom – quarto stagionale – che torna sulla Gran Risa dopo 4 anni.
Roberto Zanitti