Jonathan Milan si è ritagliato un posto speciale nella storia del ciclismo. L’azzurro ha vinto la medaglia d’oro nella finale dell’inseguimento individuale ai Mondiali su pista di Ballerup (Danimarca), stabilendo anche il nuovo record del mondo in 3’59″153. L’argento è andato al 21enne britannico Josh Charlton. Milan ha vinto l’oro e stabilito il record sulla distanza dei 4 km con una media oraria di 60,260. In precedenza la finale per il bronzo era andata al britannico Daniel Bigham, che ha battuto il connazionale Charlie Tanfield. Il 24enne friulano succede proprio al compagno di squadra Ganna e un anno dopo riporta il tricolore sul tetto del mondo. E’ il settimo italiano a conquistare l’oro iridato nell’inseguimento individuale. “Charlton ha tenuto il record solo per mezza giornata – ha commentato il presidente della Federciclismo, Cordiano Dagnoni – Siamo orgogliosi di averlo riportato in Italia con un Milan straordinario, che ha dato anche tanto morale alla squadra, che in questi giorni ha avuto sfortuna, non riuscendo a raccogliere i risultati sperati nonostante una preparazione minuziosa. Ora speriamo che la ruota giri”.
“Non ci siamo fatti distrarre, è andata alla grande”
“Una serata di festa? No, questa prestazione ne merita molte di più“: così il neo campione del mondo dell’inseguimento su pista, Jonathan Milan che ai mondiali in Danimarca ha stabilito anche il nuovo primato mondiale. “Non ci siamo fatti distrarre dal record del mondo di Charlton di questa mattina – ha aggiunto il friulano prima di salire sul podio – abbiamo cercato solo di rispettare la tabella di marcia che ci eravamo prefissati e le cose sono andate alla grande”. “Fin dalle qualifiche ho cercato di dare il massimo – ha aggiunto – Prima della finale non ero così sicuro di farcela. Il tempo di Charlton era incredibile e sono ancora incredulo di averlo battuto. Ho pensato soltanto alla pista e alla tabella che ci eravamo dati con Villa. Sono forse partito troppo forte ma a quel punto non potevo rallentare e ho spinto fino alla fine. Non pensavo di battere il record, nel senso che non era l’obiettivo primario. Quando sei in finale pensi a portare a casa l’oro. Però contro un avversario così dovevo fare qualcosa di eccezionale.” Soddisfatto, e anche commosso, il ct azzurro Marco Villa: “Oltre alla prestazione di stasera, su cui c’è poco da dire, il merito di Jonathan è stata la costanza. Si è avvicinato a queste specialità della pista avendo davanti a lui un fenomeno come Filippo Ganna; una rivalità interna che ha spinto entrambi a un livello eccezionale, tanto da avere due atleti in grado di abbattere il muro dei 4′ nell’inseguimento”.
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