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Malagò apre, i club socchiudono la porta alla ripresa

Quella di oggi è stata un’altra giornata a tinte chiaro scure per la serie A
Monica Tosolini

Quella di oggi è stata un’altra giornata a tinte chiaro scure per la serie A che da un lato ha incassato le parole positive di Malagò, deciso nell’assicurare che secondo lui al 99,9% il campionato ripartirà il 13 giugno; dall’altro continua a fare i conti con le incertezze sulle quali grava anche il rigido protocollo medico accettato ieri dalla Figc.

Non solo Pozzo, che è stato chiaro nello spiegare il suo punto di vista, ma, secondo Repubblica, anche altri presidenti sarebbero in subbuglio e pretenderebbero che la norma sulla quarantena in caso di un positivo venga rivista. Sul piede di guerra adesso ci sarebbero diversi club di serie A: Inter, Milan, Napoli, Caagliari, Verona, Atalanta, Sampdoria e Genoa. Tutti convinti che il protocollo, tanto studiato e rimodificato, sia inapplicabile per quanto riguarda gli allenamenti collettivi e i ritiri. 

Il loro suggerimento, che difficilmente può essere preso in considerazione da Spadafora e Speranza, pare sia che la quarantena venga ridotta ad una sola settimana anziché due per il positivo e che solo lui rimanga in isolamento. “Se non cambia il protocollo, e si riduce la quarantena ad sola una settimana per contagiato ed esami medici per gli altri che in caso di negatività possano continuare a giocare, sarà impossibile portare a termine il campionato”, spiegano molti presidenti la cui identità non è però rivelata da Repubblica.it.

“Anche perché con 124 partite, spostamenti continui, in 40 giorni è quasi impossibile che non salti fuori un positivo. E in quel caso, addio campionato. La quarantena da giugno va ridotta ad una settimana” avrebbero precisato i dirigenti.

Domani mattina, ha fatto sapere la Lega in un comunicato diramato in serata, “la Lega Serie A, insieme ai vertici della FMSI e al Dott. Nanni, si riunirà con la Figc, per individuare insieme un percorso costruttivo di confronto con il Ministro della Salute, con il Ministro per le politiche giovanili e lo Sport, con il CTS, e giungere a un protocollo condiviso”.

Quello del protocollo è diventato il problema principale. Di fatto, decisivo per sbloccare e definire il futuro del campionato, sarà l’incontro tra le parti e Conte: al momento c’è la disponibilità del Premier ma nessuna data fissata per l’importante appuntamento che dovrebbe comunque tenersi entro l’inizio della prossima settimana.

E i giorni, tutti intensi e ricchi di colpi di scena, continuano a scivolare verso un futuro che per questo campionato rimane ancora da scrivere.

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